La verità sulla taurina e il suo ruolo nell’invecchiamento: nessuna prova certa
La taurina è da tempo al centro dell’interesse scientifico e commerciale per le sue presunte proprietà anti-invecchiamento. Tuttavia, un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Science (5 giugno 2024) [fonte: https://www.science.org/doi/10.1126/science.ado4207] ribalta molte delle convinzioni finora diffuse. Gli scienziati del National Institute on Aging (NIA) e di altri enti di ricerca hanno analizzato dati provenienti da più di 740 individui e diversi modelli animali, giungendo a una conclusione sorprendente: la taurina non diminuisce necessariamente con l’età e non può essere considerata un biomarcatore affidabile dell’invecchiamento.

Taurina: cos’è e perché se ne parla
La taurina è un amminoacido prodotto naturalmente dall’organismo e presente in alimenti come carne, pesce e latticini. È coinvolta in numerosi processi biologici fondamentali, tra cui:
- La sintesi dei sali biliari
- Il bilancio degli antiossidanti
- Il metabolismo cellulare nei mitocondri
Negli ultimi anni, alcuni studi sui topi avevano dimostrato che un’integrazione di taurina poteva migliorare la salute metabolica e prolungare la durata della vita, portando a speculazioni sulla sua efficacia come supplemento anti-invecchiamento anche per l’uomo [fonte: https://www.nature.com/articles/s41586-023-06012-6].
Il nuovo studio: cosa è stato scoperto
Il team di ricercatori ha condotto analisi sia trasversali che longitudinali in tre importanti coorti umane (tra cui il Baltimore Longitudinal Study of Aging) e in modelli animali, inclusi macachi rhesus e topi da laboratorio. In quasi tutti i gruppi, i livelli di taurina sono rimasti stabili o sono aumentati con l’età. Solo in due sottogruppi – topi maschi e uomini adulti in uno studio specifico – i livelli sono risultati stabili, ma mai in netto calo.
La dottoressa Maria Emilia Fernandez ha sottolineato che le variazioni individuali erano molto più marcate rispetto a quelle legate all’età, confermando che non esiste una correlazione diretta tra declino della taurina e invecchiamento.
Il punto sugli integratori
Anche se alcuni esperimenti su animali avevano evidenziato miglioramenti metabolici e cellulari con la taurina, non esistono attualmente prove cliniche affidabili che confermino gli stessi effetti negli esseri umani. Lo ha ribadito anche Vijay Yadav, autore dello studio del 2023, che ha lanciato un trial clinico per verificare gli effetti dell’integrazione nei soggetti di mezza età.
Il dott. Rafael de Cabo del NIA ha dichiarato in conferenza stampa:
“Non possiamo ancora considerare la taurina un marcatore dell’invecchiamento. Servono ulteriori studi per capirne davvero il potenziale terapeutico.”
Taurina e patologie: un rapporto complesso
La ricerca ha anche evidenziato che i livelli di taurina variano ampiamente a seconda delle condizioni cliniche. Ad esempio:
- Obesità lieve → livelli di taurina più bassi
- Obesità grave → aumento dei livelli
- Leucemia → livelli alti
- Cancro al seno → livelli bassi
Tutto ciò rende ancora più difficile usarla come riferimento stabile per monitorare il processo di invecchiamento.
Conclusioni
L’idea che la taurina sia la chiave per rallentare l’invecchiamento non trova ancora conferma nella scienza clinica. I livelli di questo amminoacido non diminuiscono sistematicamente con l’età, e le variazioni osservate non sono sufficienti per considerarla un biomarcatore valido. Sebbene la ricerca sul tema prosegua, è prematuro affidarsi alla taurina come soluzione anti-età.
Fonti affidabili:
- Science – https://www.science.org/doi/10.1126/science.ado4207
- Live Science – https://www.livescience.com/health/aging/taurine-levels-dont-fall-with-age-casting-doubt-on-anti-aging-supplement-hype
- National Institute on Aging – https://www.nia.nih.gov
- Nature – https://www.nature.com/articles/s41586-023-06012-6

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