“Siamo sconvolti. Massimo Bevacqua era un collega di valore e una bravissima persona, non sappiamo cosa possa essere accaduto. Una nostra collaboratrice tunisina ha ricevuto una telefonata dalla Tunisia: qualcuno sarebbe entrato nell’abitazione di Massimo, avrebbe messo tutto a soqquadro e poi ucciso il docente e dato fuoco alla casa. Ma le notizie sono confuse e frammentarie, non abbiamo alcuna conferma in proposito”.
Sono state queste le parole dichiarate nel corso di un interista al Corriere della Sera da Klaus Ehradt, coordinatore del corso universitario di Pesaro Studi e collega di Massimo Bevacqua, l’uomo di 42 anni trovato privo di vita nella sua abitazione di Sidi Bou Said.
L’uomo, docente di italiano presso l’Università di Cartagine ed originario di Rossano Calabro, il comune italiano della provincia di Cosenza, in Calabria, è stato trovato morto all’interno della sua abitazione e secondo quanto emerso dalle prima informazioni Massimo Bevacqua sarebbe morto tra il 3 e il 4 febbraio “a causa di un rogo sviluppatosi nel suo appartamento”, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali. Al contrario alcuni media locali parlano invece di morte misteriosa. Sul corpo è stata disposta l’autopsia.

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