La protesta o per meglio dire la manifestazione è partita ieri, insieme WWF e Greenpeace per chiedere al Presidente della Regione Sicilia di mettere fine alle trivelle petrolifere in Sicilia.
La manifestazione davanti alla sede della Regione Sicilia è stata sollecitata dal momento in cui è giunta notizia che la Eni e Edison avevano avuto l’autorizzazione per l’installazione di trivelle per pozzi petroliferi al largo di Pozzallo in provincia di Ragusa.
WWF e Greenpeace si sono mobilitate con un chiaro segnale per le autorità “No alle trivelle nel canale di Sicilia”, il mare della Sicilia non deve essere toccato, le trivelle petrolifere mettono a serio rischio l’ecosistema ma ancor di più il settore della pesca e del turismo, settori per i quali la regione si regge in particolar modo.
Nessun riscontro per il momento, ma la manifestazione continua e le due associazioni WWF e Greenpeace hanno raccolto oltre 36mila firme per cercare di dare seguito una volta tanto agli interessi dei cittadini e dell’ambiente e non dei potenti.

Giornalista digitale appassionata di innovazione, scienza e cultura streaming. Laureata in comunicazione scientifica, scrive articoli chiari e approfonditi su tecnologie emergenti, servizi digitali e curiosità dal mondo della ricerca. Con uno stile diretto e accessibile, cerco di rendere comprensibili anche i temi più complessi, unendo precisione giornalistica e passione per il futuro. Su questo sito esplora ogni giorno il punto d’incontro tra scienza, tecnologia e intrattenimento.
Ciao
Si dovrebbe obbligare l’adeguamento delle raffinerie petrolifere siciliane, gestite da stranieri, che inquinano il nostro mare ed i profitti vanno altrove e più ….