Come stride il lussuoso Hotel Phoenicia Intercontinental in mezzo alle case bombardate di Beirut che ricordano una guerra civile mai finita. Come stride il lusso che sfoggia Dell’Utri con le macerie di una vita da fuggiasco costretto al silenzio e alla menzogna.
Dell’Utri nella stanza da 12 mila euro a notte. Dell’Utri fra marmo di Carrara, lampadari di Boemia, oli profumati, massaggi rilassanti, aragoste e champagne pregiato.
Dell’Utri delle malattie miracolosamente guarite: un’angioplastica un mese fa al San Raffaele di Milano. Una visita cardiologica a Madrid due settimane fa.
Dell’Utri dell’acquisto di costosissimi libri antichi fra una visita medica e un malore. Dell’Utri del viaggio ristoratore a Beirut dove ad attenderlo doveva esserci solo una suite da 200 metri quadrati.
Che cosa c’entrano in tutto questo la polizia libanese e il funzionario italiano che bussano alla sua porta di mattino disturbando il sonno dell’ex manager di Publitalia?
Che cosa c’entrano quelle manette che non sono nemmeno di platino? E la mafia, Berlusconi, l’arroganza del potere, che cosa c’entrano con tutto il lusso che si permette Dell’Utri?
I soldi che spende Marcello Dell’Utri sono ben meritati. Alzi la mano chi non ha mai sentito dire che il silenzio è d’oro.
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