Negli ultimi anni abbiamo sentito di sempre più casi di persone che si sono lasciate morire, o hanno lasciato morire un familiare quando non addirittura un figlio, rifiutandosi di riconoscere la validità della medicina tradizionale, e quindi non facendo uso, anche se ne necessitavano per sopravvivere, di vaccini e antibiotici di ogni sorta.
Nella maggior parte dei casi si trattava di persone che sceglievano di curarsi con i rimedi omeopatici: ma cos’è l’omeopatia?
L’Omeopatia è la più conosciuta tra le medicine non convenzionali e appunto negli ultimi anni sta riscuotendo sempre più successo.
Comunemente si fa riferimento a un metodo di cura, basato sulla legge dei simili, che prevede l’utilizzo di un rimedio che produce nel soggetto sano gli stessi sintomi della malattia che si può curare.
Pertanto, il rimedio è simile alla malattia nella espressione dei sintomi che produce, ma di specie od origine diversa, cioè non è derivato o composto dello stesso agente causale della malattia.
Nella pratica si usano microdosi di sostanze derivate da vegetali, minerali o animali allo scopo di stimolare la risposta di guarigione naturale.
Nessuno studio scientifico pubblicato su riviste mediche di valore riconosciuto ha mai dimostrato che l’omeopatia presenti, per una qualsiasi malattia, un’efficacia clinico-terapeutica, eppure trova sempre più consensi.