Contratto di Apprendistato: Come Funziona Davvero e Perché Conviene (Anche al Datore di Lavoro)

Il contratto di apprendistato è una forma di lavoro a tempo indeterminato pensata per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro attraverso formazione e occupazione.

Unisce studio e lavoro con tutele precise e incentivi per le aziende.

cose il contratto di apprendistato

Che cos’è il contratto di apprendistato?

Il contratto di apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato che ha una funzione formativa: il lavoratore, oltre a prestare la sua attività, riceve una formazione professionale per ottenere una qualifica, un titolo di studio o una specializzazione tecnica.

È regolato dal Testo Unico sull’Apprendistato (D.Lgs. 81/2015) e prevede diverse tipologie a seconda dell’età, del titolo di studio e dell’obiettivo formativo.


Quali sono le tipologie di apprendistato previste dalla legge?

1. Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (I livello)

  • Età: dai 15 ai 25 anni.
  • Finalità: ottenere una qualifica o un diploma professionale.
  • Destinatari: giovani in obbligo scolastico o formativo.
  • Durata: variabile, massimo 3 anni (4 per diplomi quadriennali).
  • Particolarità: coinvolge scuola, impresa e regione.

2. Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere (II livello)

  • Età: dai 18 ai 29 anni (17 se con qualifica professionale).
  • Finalità: acquisire competenze professionali legate a una mansione.
  • Durata: fino a 3 anni (5 per artigianato).
  • Inquadramento: retribuzione ridotta, formazione in azienda e in parte esterna.

3. Apprendistato di alta formazione e ricerca (III livello)

  • Età: dai 18 ai 29 anni.
  • Finalità: conseguire lauree, master, dottorati o svolgere ricerca.
  • Destinatari: iscritti a percorsi universitari o post-laurea.
  • Collaborazioni: con Università e istituti di ricerca.

Quali vantaggi offre l’apprendistato per il datore di lavoro?

L’apprendistato non è solo vantaggioso per il lavoratore, ma anche per l’impresa:

  • Contributi ridotti: le aziende pagano aliquote ridotte rispetto ai contratti ordinari.
  • Incentivi fiscali: previsti sgravi per le imprese che assumono apprendisti.
  • Formazione personalizzata: l’azienda può formare il dipendente secondo le proprie esigenze.
  • Durata flessibile: il contratto può essere prorogato o trasformato in rapporto standard.

Secondo i dati di Unioncamere, il 69% delle imprese che assumono apprendisti li confermano a tempo pieno al termine del periodo formativo.


Come funziona la formazione nell’apprendistato?

La formazione è parte integrante del contratto. È suddivisa in:

Formazione interna

  • Svolta direttamente in azienda.
  • Prevede un tutor aziendale.
  • Personalizzata in base al piano formativo.

Formazione esterna

  • Obbligatoria solo per alcuni livelli.
  • Erogata da enti accreditati o istituzioni scolastiche.
  • Ha una durata minima di 40 ore annue (per il II livello).

Ogni contratto deve contenere un Piano Formativo Individuale (PFI).


Quanto dura il contratto di apprendistato?

La durata dipende dalla tipologia:

  • I livello: massimo 3-4 anni.
  • II livello: 3 anni (5 per artigianato).
  • III livello: in base al titolo da conseguire (da 2 a 5 anni circa).

Terminata la formazione, se non viene interrotto, il contratto prosegue come tempo indeterminato.


Quali sono i diritti dell’apprendista?

L’apprendista gode di tutte le tutele previste per i lavoratori subordinati, con alcune particolarità:

  • Ferie, malattia, maternità: garantiti per legge.
  • Retribuzione ridotta: progressiva nel tempo, ma sempre proporzionata.
  • Contributi previdenziali versati: validi ai fini della pensione.
  • Obbligo formativo: l’azienda deve garantire formazione.

È possibile licenziare un apprendista?

Durante il periodo di apprendistato è possibile recedere:

  • Durante il periodo formativo: solo per giusta causa o giustificato motivo.
  • Al termine del periodo: con preavviso standard (come per ogni contratto).

Se l’azienda non comunica nulla, il contratto prosegue automaticamente a tempo indeterminato.


Come si attiva un contratto di apprendistato?

Requisiti per l’attivazione:

  • Età conforme alla tipologia.
  • Presenza di un piano formativo individuale.
  • Nomina di un tutor aziendale.
  • Comunicazione obbligatoria al centro per l’impiego (entro 24h dall’assunzione).

Apprendistato in Italia: quanti lo usano?

Secondo il rapporto INAPP 2024:

  • Il 72% degli apprendisti ha meno di 25 anni.
  • Il 55% è assunto nel settore artigianato o industria.
  • Il 61% prosegue il rapporto dopo la fine del contratto.

Il trend è in crescita, soprattutto grazie ai bonus assunzione giovani e al Piano Nazionale Nuove Competenze.


FAQ – Domande frequenti

Qual è lo stipendio di un apprendista?

Lo stipendio è inferiore rispetto ai contratti ordinari, ma cresce nel tempo. In media, parte dal 60-70% del minimo contrattuale previsto dal CCNL di riferimento.


Posso interrompere un contratto di apprendistato?

Sì, ma solo per giusta causa o giustificato motivo durante la fase formativa. Alla fine del periodo, l’azienda può recedere con preavviso.


È possibile passare da apprendistato a tempo pieno?

Sì. Se al termine dell’apprendistato il datore non comunica disdetta, il contratto prosegue automaticamente a tempo indeterminato.


Serve il diploma per fare un apprendistato?

Dipende dal livello. Il I livello può essere svolto anche da chi non ha completato gli studi. Per il II e III livello è spesso richiesto almeno un titolo di qualifica professionale.