Mario Draghi da Sintra lancia un monito: le divergenze strutturali tra i Paesi della UE potrebbero addirittura mettere a rischio l’euro.
Per il governatore della BCE Mario Draghi il futuro della moneta unica potrebbe essere è a rischio perché le differenze fra i Paesi dell’Eurozona sono tali da creare situazioni davvero critiche, o meglio, esplosive.
“In una unione monetaria non ci si può permettere di avere profonde e crescenti divergenze strutturali tra paesi, perché queste tendono a diventare esplosive”.
Questo ha detto Draghi che poi ha aggiunto: “Possono arrivare a minacciare l’esistenza dell’unione monetaria stessa”.
E’ stato un Draghi a tutto tondo quello che è intervenuto oggi al convegno che si è tenuto a Sintra, nel distretto di Lisbona, in Portogallo.
Per il governatore in questi frangenti è necessario che gli Stati membri si attivino per capire come meglio muoversi.
E per quanto riguarda le accuse rivolte alla BCE di voler gestire la politica e l’economia, Draghi è convinto che “i banchieri centrali non vogliono essere invadenti e non vogliono dire ai governi cosa devono fare”.
Per Draghi, inoltre, questo è il momento migliore per fare le riforme strutturali. Poi, nel messaggio che è arrivato nella mattinata odierna alla Luiss durante la conferenza Verso i 60 anni dai Trattati di Roma, il governatore ha affrontato il tema dello sviluppo.
Mario Draghi si è rivolto ai Paesi UE chiedendo loro esplicitamente di continuare nel processo di correzione dei conti pubblici “con misure favorevoli alla crescita” soprattutto laddove “l’elevato livello del debito ha compromesso il ricorso alle politiche nazionali di bilancio quale strumento di stabilizzazione macroeconomica”.