Negli ultimi anni, l’idea di includere insetti nella dieta quotidiana ha acceso dibattiti, polemiche e curiosità in tutta Europa. In particolare, la farina di grillo (Acheta domesticus) è finita sotto i riflettori come possibile protagonista della rivoluzione alimentare sostenibile. Ma è davvero un’alternativa concreta e salutare, o nasconde rischi per la salute e la cultura alimentare tradizionale?

Cosa è la farina di grillo e perché se ne parla
La farina di grillo si ottiene dalla macinazione di grilli disidratati. È un ingrediente ricco di proteine (fino al 70%), vitamine del gruppo B, ferro, zinco e acidi grassi essenziali. Secondo FAO e EFSA, potrebbe contribuire a ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi tradizionali: basti pensare che allevare grilli consuma il 90% in meno di acqua e produce fino al 99% in meno di emissioni rispetto al bestiame convenzionale .
Vantaggi nutrizionali e sostenibilità
Uno degli argomenti più forti a favore della farina di grillo è la sostenibilità ambientale. L’allevamento di insetti richiede meno terra, acqua e mangime rispetto agli animali da carne, ed è altamente efficiente dal punto di vista della trasformazione alimentare. Inoltre, i prodotti a base di grilli hanno un elevato valore biologico, ovvero le proteine che contengono sono facilmente assimilabili dall’organismo umano.
Dubbi, paure e perplessità
Tuttavia, non mancano le preoccupazioni. Alcuni consumatori esprimono diffidenza culturale e repulsione istintiva all’idea di mangiare insetti, considerati da molti ancora un tabù. Sul piano scientifico, l’EFSA ha imposto regole molto rigide per la sicurezza alimentare, stabilendo che i grilli da utilizzare devono essere allevati in ambienti controllati, sottoposti a trattamenti termici e testati per allergeni simili a quelli dei crostacei .
Dove li troviamo già oggi
La farina di grillo è già autorizzata dalla Commissione Europea come “nuovo alimento”. In Italia e in altri Paesi europei può essere impiegata in biscotti, barrette, pasta, pane e snack. La normativa obbliga i produttori a dichiarare chiaramente in etichetta la presenza di insetti, garantendo così trasparenza e libertà di scelta ai consumatori.
Il futuro è già qui?
Sebbene molti rimangano scettici, l’industria agroalimentare sta investendo miliardi nella produzione di insetti per uso umano e animale. Il futuro dell’alimentazione potrebbe includere in modo stabile ingredienti alternativi e funzionali come la farina di grillo, anche se la sua adozione su larga scala richiederà tempo, educazione e fiducia.
Fonti autorevoli:
- FAO – Edible insects
- EFSA – Scientific opinion on Acheta domesticus
- Regolamento UE 2023/5 – Nuovi alimenti a base di insetti

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