Nei giorni scorsi abbiamo avuto già modo di parlare di Fentanyl: per la prima volta, negli Usa, verrà eseguita in Nebraska una condanna a morte con l’oppioide Fentanyl, dopo che un tribunale federale ha respinto il ricorso dell’azienda farmaceutica tedesca che lo produce.
Il Fentanyl è un oppioide sintetico rinvenuto in oltre 20mila casi di morte per overdose solo nel 2016 negli Stati Uniti, e può scatenare una forte dipendenza.
Il potente antidolorifico a base di oppio è infatti 40 volte più forte dell’eroina e 100 volte più potente della morfina.
Il fentanyl è usato a scopo terapeutico fin dagli anni ’60, sotto forma di cerotti transdermici o pasticche per la cura del dolore cronico, e solo negli ultimi anni si sta diffondendo come droga, spesso mischiato ad altri stupefacenti come eroina o anfetamine.
Purtroppo è anche molto più economica delle altre droghe e questo ne favorisce senza dubbio la diffusione.
Donald Trump lo scorso ottobre ha dichiarato la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti “un’emergenza sanitaria”: dal 1999 nel paese sono quadruplicate le prescrizioni di farmaci oppiacei.
Secondo il New York Times solo negli Stati Uniti nel 2016 ha ucciso 64mila persone. Per il prestigioso quotidiano l’epidemia di overdose negli USA sta uccidendo ad un tasso più veloce rispetto all’HIV al suo apice. I decessi per overdose sono triplicati dal 2000 ad oggi, e si muore più per sovradosaggio di droga che per incidente stradale o a causa di armi da fuoco.
Anche la National Crime Agency inglese ha già lanciato più volte l’allarme per il traffico di pillole contenenti Fentanyl provenienti dalla Cina. Secondo le cifre riportate, il Fentanil è collegato a una media di otto morti al mese negli ultimi 14 mesi, mentre nel 2015 erano solo di 2,7 al mese.
Le aree più colpite in Europa per ora sono quella scandinava, quella baltica e il Regno Unito, con 46 vittime nel 2017. Tra i sequestri fatti c’erano sia farmaci prodotti illegalmente sia «deviati» dai circuiti leciti.
Nel periodo 2009-2016 sul mercato europeo sono stati identificati 25 nuovi oppioidi, di cui 18 derivati del Fentanyl.
Tra i derivati il più pericoloso è il Carfentanil, uno dei più potenti oppioidi conosciuti, usato come anestetico per gli animali di grossa taglia.
In Italia il Fentanyl è venduto, con vari nomi commerciali, tra cui Fentanest e Effentora, ma solo via prescrizione e usato per il trattamento del dolore episodico intenso in pazienti adulti con cancro.
E se finora c’era solo la paura che questa sostanza potesse essere usata anche da noi come droga illegale, ora arrivano i primi numeri a delineare una triste realtà.
«È l’eroina del futuro», spiegano i carabinieri dell’antidroga milanese.
Di Fentanyl si parla ampiamente nell’ultima Relazione annuale della Direzione centrale per i servizi antidroga del Viminale (2017), che riporta gli allarmi lanciati da Europol e Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze.
Quello che dà la certezza che anche in Italia il mercato sia diventato florido è il dato sulle morti per overdose che lo scorso anno è tornato a crescere. Del 9,7 per cento rispetto al 2016: che abbia contribuito proprio l’ingresso sul mercato nero del Fentanyl e delle altre sostanze sintetiche «mimetiche degli effetti dell’oppio»?
Quel che è certo è che le organizzazioni criminali hanno come sempre fiutato l’affare, riuscendo a farne ricavi miliardari, e poco importa se questo vuol dire, a livello mondiale, migliaia di morti in più per overdose.
Le forze dell’ordine, dal canto loro, continuano imperterriti la loro azione di contrasto.
Nel marzo del 2017, ad esempio, i carabinieri hanno fermato a San Donato Milanese due iracheni incensurati che spacciavano fuori dai licei e gli avevano sequestrato 2mila pasticche di ossicodone.
Inoltre, la Procura di Cosenza ha scovato sei medici di base che prescrivevano il farmaco a tossicodipendenti e pusher, tutto a carico del Servizio sanitario nazionale.

Giornalista digitale appassionata di innovazione, scienza e cultura streaming. Laureata in comunicazione scientifica, scrive articoli chiari e approfonditi su tecnologie emergenti, servizi digitali e curiosità dal mondo della ricerca. Con uno stile diretto e accessibile, cerco di rendere comprensibili anche i temi più complessi, unendo precisione giornalistica e passione per il futuro. Su questo sito esplora ogni giorno il punto d’incontro tra scienza, tecnologia e intrattenimento.