Nelle ultime settimane abbiamo avuto modo di vedere come il Movimento 5 Stelle sia stato interessato da una serie di clamorosi addii, che hanno fatto temere un suo improvviso disgregarsi, soprattutto nei giorni più caldi della votazione della legge di Bilancio 2020.
Alla fine il peggio sembrava passato, ma ora ad inizio anno, ad aggiungersi alla lista di coloro che volontariamente sono migrati altrove, persino verso la Lega, vanno ad aggiungersi gli espulsi.
Proprio in queste ore il Collegio dei Probiviri, composto da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone, a quanto si apprende, ha disposto l’espulsione dal MoVimento 5 Stelle di Gianluigi Paragone.

Una cacciata che non è stata un fulmine a ciel sereno, poiché Paragone aveva già attaccato duramente la dirigenza del partito, criticando in particolare la leadership di Luigi Di Maio e votando contro la legge di bilancio decisa dalla maggioranza che include il M5S.
Eletto senatore nel 2018, è stato uno dei maggiori sostenitori dell’alleanza di governo con la Lega, e poi uno dei più critici di quella con il Partito Democratico.
“Sono stato espulso dal nulla del Movimento di palazzo. C’era una volta il 33%, ora…”: è il commento a caldo del senatore a Tgcom24.
“Quando perdi due elettori su tre, capisci che ti espelle il nulla”, ha ribadito. “Ormai – ha aggiunto – il M5s si è accomodato nel palazzo, è un Movimento che si è messo le pantofole. Sto ricevendo tanti messaggi: c’è una grande rabbia di quegli attivisti che pensavano che il Movimento fosse anti-sistema”.