Se una cosa si è compresa, chiara e forte, dall’inizio di questa epidemia è che non c’è spazio per gli egoismi e soprattutto per gli scontri politici: si deve remare tutti nella stessa direzione anche solo per sperare di uscire da questa emergenza.
E, proprio in un ambito di massima trasparenza e collaborazione, il premier Giuseppe Conte nella serata di ieri ha incontrato i presidenti delle regioni, per discutere assieme sul come procedere nei prossimi giorni, che si preannunciano cruciali per non rischiare di vanificare quanto fatto finora.
In primis Conte avrebbe rivolto un invito a non alimentare “scontri che non ci sono e non devono esserci” e a continuare a collaborare “con correttezza”. Il presidente del Consiglio avrebbe ribadito la disponibilità alla massima collaborazione con gli enti locali e difeso l’operato del governo.

“Il governo sta facendo tanto per le Regioni. Ognuno di noi, ministri, governatori, a tutti i livelli istituzionali, sta dando il massimo” per salvare le vite dei cittadini, ha detto il premier, a quanto si apprende, nell’incontro a Palazzo Chigi.
Relativamente a quanto deciso, le ordinanze locali delle singole Regioni sulle misure anti-contagio da Coronavirus potranno essere prorogate fino al 13 aprile, ma non potranno riguardare le attività produttive, sulle quali valgono a livello nazionale le direttive del governo.
Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, si dice soddisfatto per “la reciproca volontà di collaborare tra Governo e Regioni”. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, avverte: “Noi pensiamo già a un piano per la riapertura, serve anche a livello nazionale”. Il siciliano Nello Musumeci chiede invece maggiori controlli delle forze dell’ordine e un’intesa sul piano finanziario.