Con l’arrivo del 2025, si chiude ufficialmente l’era della Generazione Alpha (2010-2024) e inizia quella della Generazione Beta, che si estenderà indicativamente fino al 2039. Questo nuovo gruppo demografico segue cronologicamente la Gen Alpha, la Gen Z (1996-2010) e i Millennials (1981-1996). Sebbene le date precise siano flessibili, il 1° gennaio 2025 segna simbolicamente l’avvio di una generazione che potrebbe essere plasmata da progressi tecnologici senza precedenti e da cambiamenti sociali di ampia portata.
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La Generazione Beta e le sfide globali
I bambini nati a partire dal 2025 cresceranno in un mondo che affronta sfide complesse come i cambiamenti climatici, l’urbanizzazione e l’integrazione sempre più profonda della tecnologia nella vita quotidiana. Secondo il demografo e futurista Mark McCrindle, la sostenibilità non sarà solo un’opzione, ma una vera e propria aspettativa per questa generazione. Valori come l’attenzione all’ambiente e l’adozione di soluzioni tecnologiche sostenibili saranno probabilmente centrali nei loro anni formativi.
Un futuro dominato dall’intelligenza artificiale
La Generazione Beta è destinata a vivere in un’era in cui intelligenza artificiale e dispositivi intelligenti saranno onnipresenti. Questi strumenti non saranno semplicemente accessori, ma parte integrante delle loro routine quotidiane e dei processi decisionali. Tuttavia, il rapporto con la tecnologia potrebbe evolversi rispetto alle generazioni precedenti: i social media, ad esempio, potrebbero ricoprire un ruolo meno invasivo o essere utilizzati in modo diverso rispetto alla Gen Z e alla Gen Alpha.
I “Gen Alpha Kids” e i genitori della Gen Z
La Generazione Alpha, soprannominata “iPad Kids” per la loro immersione nei contenuti digitali e nelle piattaforme come “skibidi toilet” e “what the sigma”, ha beneficiato di genitori sempre più esperti di tecnologia, ovvero la Generazione Z. Tuttavia, questi ultimi sembrano mostrare maggiore cautela nel concedere ai figli accesso precoce ai dispositivi elettronici, segnalando una tendenza a bilanciare il tempo trascorso davanti agli schermi.
Un mondo post-pandemia
La Generazione Beta crescerà lontana dall’impatto diretto della pandemia di COVID-19, un evento che ha segnato profondamente la Gen Z e la Gen Alpha. Secondo Jason Dorsey, ricercatore generazionale e autore di Zconomy, per la Gen Beta il lockdown e l’isolamento sociale saranno esperienze apprese indirettamente, attraverso racconti di fratelli maggiori o libri di storia, piuttosto che vissute in prima persona.
I limiti delle etichette generazionali
Sebbene le etichette come “Generazione Beta” possano offrire un quadro utile per comprendere esperienze collettive, come l’11 settembre per i Millennials o la pandemia per la Gen Z, è importante ricordare che queste definizioni rischiano di semplificare eccessivamente la realtà. Jason Dorsey sottolinea che questi termini forniscono un contesto per le esperienze condivise, ma non possono prevedere con certezza gli eventi che plasmeranno il futuro.
Anche il Pew Research Center, nel 2023, ha deciso di ridimensionare l’uso delle etichette generazionali nei propri studi, sottolineando che fattori come razza e classe sociale influenzano più profondamente le esperienze individuali rispetto all’appartenenza a una determinata coorte. Evitare stereotipi dannosi e semplificazioni eccessive è diventato un obiettivo prioritario nella ricerca sociale.
Conclusione
Con l’arrivo della Generazione Beta, il mondo si prepara a una nuova era caratterizzata da sfide globali, opportunità tecnologiche e un’attenzione crescente alla sostenibilità. Mentre il panorama evolverà, è cruciale ricordare che, al di là delle etichette, ogni generazione è definita dalle esperienze collettive e dai cambiamenti che plasmano il loro tempo. La Generazione Beta non farà eccezione.