L’influenza aviaria continua a destare allarme negli Stati Uniti, con nuovi sviluppi che evidenziano rischi crescenti sia per gli esseri umani che per gli animali. Recentemente, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno identificato una mutazione del virus H5N1 in un paziente umano gravemente malato, sollevando interrogativi sulla sua capacità di adattarsi meglio al tratto respiratorio umano. Contemporaneamente, sono stati segnalati nuovi casi di infezioni tra i gatti, aggiungendo ulteriori complessità al controllo della diffusione del virus.
Mutazione del Virus nell’Uomo
Un recente caso ha coinvolto un paziente anziano della Louisiana, ricoverato in condizioni critiche a causa di un’infezione da H5N1. L’analisi genetica del virus ha rivelato mutazioni che potrebbero favorirne l’adesione ai recettori cellulari del tratto respiratorio superiore umano. Tuttavia, i CDC hanno sottolineato che queste mutazioni sembrano essersi sviluppate all’interno del paziente stesso, senza segni di trasmissione ad altre persone o agli uccelli che potrebbero aver originato l’infezione.
Gli esperti avvertono che queste modifiche non implicano necessariamente un rischio immediato di pandemia. Angela Rasmussen, virologa dell’Università del Saskatchewan, ha dichiarato che ulteriori studi, inclusi test sugli animali, sono necessari per comprendere pienamente l’impatto di queste mutazioni. Anche Thijs Kuiken, dell’Erasmus University Medical Center, ha sottolineato che l’adattamento alle vie respiratorie superiori è solo uno dei numerosi passaggi richiesti per rendere il virus più trasmissibile tra gli esseri umani.
Diffusione tra i Gatti: Un Allarme Silenzioso
La situazione si complica ulteriormente con l’aumento dei casi di infezione da H5N1 nei gatti. Un episodio recente in Oregon ha coinvolto un gatto domestico morto dopo aver consumato cibo contaminato dal virus, portando al ritiro dal mercato di alcuni prodotti alimentari per animali. Sequenziamenti genetici hanno confermato che il ceppo virale trovato nel cibo era identico a quello riscontrato nel gatto.
Anche nello stato di Washington, venti grandi felini in un rifugio sono deceduti a causa dell’influenza aviaria, secondo il Wild Felid Advocacy Center. Questo fenomeno solleva preoccupazioni per la possibile trasmissione del virus dai gatti agli esseri umani, soprattutto in contesti domestici. I gatti che vivono all’aperto e contraggono l’H5N1 mangiando uccelli infetti potrebbero portare il virus in casa, aumentando il rischio di esposizione per i loro proprietari.
Un Rischio di Evoluzione Accelerata
La diffusione dell’influenza aviaria tra specie diverse, inclusi umani e gatti, aumenta le possibilità di “salti evolutivi” del virus. Gli esperti temono che il mescolarsi dell’H5N1 con i ceppi dell’influenza stagionale potrebbe favorire l’emergere di varianti più pericolose, simili a quelle che hanno causato pandemie influenzali in passato.
Prevenzione e Raccomandazioni
Per mitigare il rischio di esposizione, i CDC consigliano:
- Monitoraggio: Prestare attenzione ai sintomi respiratori negli animali domestici e consultare un veterinario in caso di sospetta infezione.
- Igiene: Lavarsi le mani dopo aver toccato gli animali e evitare il contatto con uccelli morti o visibilmente malati.
- Controllo alimentare: Assicurarsi che il cibo per animali provenga da fonti affidabili e sia stato trattato termicamente per eliminare eventuali agenti patogeni.
Conclusioni
La situazione attuale sottolinea l’importanza di una sorveglianza costante e della collaborazione internazionale per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria. Sebbene non vi siano segnali immediati di una pandemia, il rischio di nuove mutazioni rende essenziale un approccio proattivo per proteggere la salute pubblica e quella animale.