Nei giorni scorsi la maggior parte dei paesi del mondo avevano aspramente criticato prima la scelta della Cina e poi quella dell’Italia: chiudere tutto, evitare tutti i contatti, per cercare di contenere i contagi.
Nel giro di una manciata di giorni, al crescere esponenziale di contagiati e vittime in giro per il globo, tutto si è capovolto ed ora esiste addirittura un “modello Italia”, un esempio da seguire per cercare di fermare la pandemia.
Ed in queste ore anche in America si è scelto di procedere con le chiusure: New York, Los Angeles e Las Vegas hanno deciso una stretta per fermare il coronavirus.
I sindaci delle prime due città hanno ordinato, a partire da martedì 17, la chiusura di bar e ristoranti (tranne quelli da asporto), e anche di club, cinema e teatri. A Las Vegas, invece, chiudono spontaneamente le porte alcuni dei più noti casinò. Chiusure anche per i locali di California, Illinois e Ohio.
E, del resto, sale di ora in ora il numero dei casi accertati di coronavirus, che sono ora oltre 2.800, quasi il doppio in poco più di 24 ore prima. I morti sono almeno 58, secondo gli ultimi dati delle autorità sanitarie federali e locali. A New York si registra la seconda vittima in un giorno, un uomo di 65 anni.