A leggere i commenti di odio ed intolleranza che quotidianamente compaiono in rete non si fa affatto fatica a credere ai dati che in queste ore sono stati diffusi dall’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, l’organismo interforze istituito nel 2010 per prevenire i crimini d’odio.
Secondo l’osservatorio, diminuiscono in Italia i reati d’odio rispetto al 2018. Nel 2019, infatti, se ne sono registrati 969, cioè 2,6 al giorno, uno ogni nove ore, a fronte dei 1.111 del 2018.

I crimini a sfondo razzista sono però 726, cioè tre su quattro. Aumentano le aggressioni fisiche di tipo razzista e xenofobo, che salgono da 88 a 93.
Aumentano anche gli incitamenti alla violenza, passati da 232 a 251, le turbative della quiete pubblica (da 61 a 96) e gli atti di vandalismo (da 15 a 28).
Se i dati sono già terribili di loro, bisogna anche tener presente che potrebbero essere ancora ben più alti.
Il monitoraggio dei reati, dice l’Osservatorio, sconta infatti due grossi problemi: la mancanza di denunce – il cosiddetto “under reporting” – che determina una sottostima del fenomeno, e il mancato riconoscimento della matrice discriminatoria da parte delle forze di polizia e degli altri attori del sistema della giustizia penale, tecnicamente detto “under-recording”.