Il mondo intero è in balia della pandemia: non c’è praticamente nessun paese che non tema un aumento esponenziale di contagi e morti, e quindi si sta facendo il tutto per tutto per salvaguardare la propria gente.
E questo significa anche “tralasciare” altre questioni, di politica estera ed internazionale, che rischiano quindi di sfuggire ad ogni controllo.
In Libia, ad esempio, il generale Khalifa Haftar si è autoproclamato capo della Libia, in una dichiarazione alla tv al-Hadath in cui ha detto di “accettare il mandato del popolo libico per occuparsi del Paese”.

Haftar ha quindi nuovamente dichiarato non valido l’accordo di Skhirat che nel 2015 stabilì la creazione di un governo di accordo nazionale con sede a Tripoli, guidato da Fayez al-Serraj e riconosciuto dalla comunità internazionale.
Con l’annuncio alla tv al-Hadath, il generale ha mostrato di voler accelerare il percorso verso la conquista di Tripoli, avviato l’anno scorso con una serie di offensive contro gli uomini di Serraj.
Ricordiamo che solo nei giorni scorsi l’inviata dell’Onu Stephanie Williams aveva lanciato un allarme molto specifico e grave: “La Libia sta diventando un campo di sperimentazione per nuovi sistemi d’arma”.

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