Dopo tre anni e mezzo di indagini, è stata la genetica a risolvere il giallo e ha incastrare il mostro che violentò e uccisa Yara Gambirasio abbandonandola poi come in un campo.
Il professore Giuseppe Novelli, docente all’Università Tor Vergata di Roma spiega come la genetica abbia potuto risolvere il caso in modo decisivo.
Innanzitutto i periti addetti hanno eseguito la repartazione del DNA trovato sul corpo della povera ragazzina, escludendo che le tracce organiche possano appartenere ai familiari, lasciati con contatti accidentali.
Quando sono esclusi contatti accidentali, si è proceduto a prelievi a tappeto sulla popolazione intera, con la speranza di individuare il DNA ch combaciava coll’Ignoto 1.
Una volta trovato qualcuno con DNA simile si cerca nell’intera famiglia: nel caso di Yara il padre Giuseppe Guarinoni aveva una corrispondenza quasi perfetta, ma essendo deceduto, si è dovuto cercare tra i figli. Dopo mesi e mesi di indagini, si è arrivati al figlio illegittimo dell’uomo, che ora è in stato di fermo.
Ci sono voluti anni ma il DNA non sbaglia.