L’autoritratto di Leonardo da Vinci diventa sempre più giallo, a causa dell’ossidazione. Il ritratto è conservato presso la Biblioteca Reale di Torino, e risale al lontano 1516.
E’ stata un’indagine sugli spettri ottici dell’opera, condotta dall’Istituto dei sistemi complessi del Consiglio nazionale delle ricerche, in collaborazione con le Università di Roma Tor Vergata e di Cracovia, a rilevare il grado di ossidazione del disegno, attribuibile molto probabilmente all’umidità dell’ambiente in cui è stato conservato. Mauro Missori dell’Isc- Cnr ha spiegato: «L’ossidazione crea alcuni gruppi detti cromofori che assorbono la luce principalmente nelle regioni del blu-violetto dello spettro visibile e nell’ultravioletto, dando alla carta il caratteristico colore giallognolo. Per dare una definizione misurabile e oggettiva dell’ingiallimento si ricorre a una tecnica spettroscopica non invasiva in cui le radiazioni riflesse dal campione su alcuni punti critici sul recto e sul verso sono raccolte da una sfera integratrice e misurate da un rivelatore multi-canale».
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