Secondo una ricerca effettuata da un gruppo di scienziati dell’Università di Edimburgo, coloro che nella loro vita svolgono un lavoro complesso con il passare degli anni si assicura una funzionalità mentale migliore di coloro che svolgono delle attività meno complesse.
Fino a qualche anno fa, si pensava che le persone che svolgevano un lavoro da “secchione” con la mente sempre allenata, con il passare degli anni avrebbero mantenuto inalterato il loro “tesoretto di neuroni”, questo studio ha dimostrato che questa teoria non è valida per tutti i lavoratori.
Questa ricerca è durata ben sessant’anni e ha esaminato un gruppo di oltre mille soggetti all’età di undici anni con una serie di test cognitivi e di ragionamento, gli stessi soggetti (quelli ancora in vita) sono stati esaminati dopo sessant’anni e si è rilevato che la loro memoria era rimasta pressoché uguale, in particolare in quei soggetti che nella loro vita avevano svolto un lavoro logorante o di precisione.
In parole povere coloro che svolgono un lavoro difficile, si assicurano una vecchiaia migliore rispetto a coloro che svolgono le cosiddette attività intellettuali.