L’Italia è stata tra i primi paesi, in Europa, ad avvertire maggiormente l’esigenza di riaprire le sue frontiere agli stati esteri.
Ma a quanto pare è stata una decisione azzardata, visto il recentissimo dietrofront: è stato infatti imposto il divieto di ingresso in Italia e lo stop ai voli da e per 13 paesi a rischio.
Sceglie quindi la linea della massima prudenza il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha firmato, sentiti i ministri degli Esteri, dell’Interno e dei Trasporti, un’ordinanza che dispone il divieto di ingresso e di transito in Italia alle persone che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o sono transitati nei seguenti 13 Paesi:
Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.
“Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi”, dice Speranza.
L’ordinanza che Speranza ha firmato si aggiunge a quella del 30 giugno, con la quale – come sottolineato da più parti – l’Italia ha scelto la linea della prudenza, mantenendo in vigore l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dai Paesi extra Schengen.