Sono tutti morti i 239 passeggeri dell’aereo del quale si erano perse le tracce l’8 marzo. E’ precipitato nell’Oceano Indiano con il suo carico umano. Ora che si è spento anche l’ultimo lumicino di speranza, rimane solo il dolore.
Abbiamo sperato, abbiamo pregato ma in fondo lo sapevano. Rifiutavamo di crederci, ma più i giorni passavano e più la speranza si affievoliva. Oggi la notizia ufficiale. Il Boeing 777 malese è precipitato nell’Oceano Indiano meridionale, in una zona sperduta. Questo ha detto il premier malese Razak, in una conferenza stampa durante la quale sono state fornite alcune notizie circostanziate.
L’ultima rilevazione della presenza dell’areo è stata a ovest della città australiana di Perth. Oltre ai rilievi satellitari, il primo rilievo ravvicinato di conferma, è stato quello di un aereo cinese del tipo Il 76, che ha comunicato la presenza di oggetti che, molto verosimilmente, potevano riferirsi a relitti di un aereo. Immediatamente è stato attivato sia il comando di Perth, sia il rompighiaccio cinese Xuelong, presente in zona.
Mettendo insieme i primi rilevamenti satellitari e le ulteriori osservazioni aeree, nonché una sorta di sofisticato effetto doppler legato alle tracce di volo, si è giunti a questa conclusione tragica. L’annuncio della tragedia è stato dato ai parenti delle 239 vittime via sms dalla compagnia aerea.