Più passano i giorni e più l’eventualità che le scuole non riaprano più entro questo anno scolastico si fa concreta: impensabile ammassare centinaia di studenti e professori, col rischio concreto di far schizzare nuovamente alle stelle i contagi, anche una volta che questi si saranno azzerati.
La ministra Azzolina al momento non esclude nulla, ma da giorni ribadisce che il ritorno in classe sarà solo in caso vi sia assoluta sicurezza per tutti, chiarendo però che nessuno studente perderà l’anno, in primis i maturandi.
E proprio per questi ci saranno le maggiori novità: impensabile un esame come gli anni precedenti, con una commissione esterna, due prove scritte ed un orale, senza aver passato tra i banchi quasi metà dell’anno.

Ed allora ecco che si stanno valutando tutte le possibilità: al momento non vi è certezza ma su Repubblica si riportano ipotesi che sembrano abbastanza fondate e plausibili.
A quanto sembra, se entro la fine dell’anno si scolastico si tornasse a scuola, l’esame potrebbe consistere in una prova di Italiano, mentre per la seconda prova potrebbe essere delegata alle singole commissioni, invece di puntare sulla prova nazionale per indirizzo di studio.Se le lezioni, invece, non dovessero ripartire, la soluzione potrebbe essere quella di un esame soltanto orale. Tutti saranno ammessi ma non ci saranno due scritti, tutto sarà concentrato in un unico colloquio “rafforzato” davanti alla commissione. Un esame lungo almeno un’ora e con alcuni esercizi matematici o di traduzioni, dipende dal percorso scolastico. L’intero colloquio dovrebbe valere 60 punti su 100, con gli altri 40 assegnati con l’analisi degli anni scolastici di terza e quarta superiore.