Non proprio tutti sono preoccupatissimi per l’imminente taglio dello stipendio di Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato.
Ma lui, sì, ovviamente, e auspica che qualcuno migliore di lui, se c’è, si faccia avanti. Proprio tutti pensano, invece, che senz’altro qualcuno migliore di lui ci sia, e magari disponibile a uno stipendio inferiore agli 873.000 euro l’anno.
Moretti rivendica la durezza assoluta del proprio lavoro, chiamando in causa, nella propria difesa, altri amministratori delegati che come lui probabilmente non dormono la notte per lavorare.
Non dice però che quel durissimo lavoro comporta autisti, segretarie, cellulari, collaboratori, benefit a non finire e chissà quante altre cose che nessuno sa o nessuno dice.
Vale a dire, signor amministratore delegato: abbia un po’ di ritegno e di pudore. Con quelle cifre il suo lavoro durissimo è ampiamente compensato da mille altre cose che non rendono la sua vita altrettanto dura, ci può giurare.
caro dr.Moretti con quale coraggio dice che il suo è un lavoro duro, cosa dire di quelli che lavorano in miniera per quattro soldi.Ma non si vergogna?