Un pomeriggio di follia quello che si è consumato a Napoli venerdì 15 maggio. Un uomo armato di pistola e di fucile ha spato dal balcone di casa sua uccidendo quattro persone e ferendone altre sei, una di queste è in grave condizioni.
I fatti sono avvenuti alla periferia della città in via Miano nel quartiere Secondigliano, zona di Napoli dove più di una volta sono avvenute delle sparatorie, ma di tutt’altra matrice.
Stavolta non è stata un’esecuzione della camorra quella che si è svolta dalle tre del pomeriggio in poi, ma un vero e proprio raptus di follia messo in atto da un infermiere incensurato di 46 anni.
L’uomo ha ucciso prima la cognata, poi il fratello e dal balcone del suo appartamento ha iniziato a sparare sui passanti colpendo a morte un vigile urbano e un fioraio che transitava sul suo scooter. Sono rimasti feriti sotto la pioggia di proiettili due poliziotti, un carabiniere, due passanti e un vigile urbano che versa in gravi condizioni.
Il folle si è poi arreso dopo diverse ore, grazie all’intervento di un operatore del 113 che ha parlato con Giulio Murolo, questo il nome del pluriomicida, per oltre 40 minuti e lo ha convinto ad deporre le armi.
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