Sarebbe stato varato dal governo Renzi, un nuovo decreto da presentare al prossimo consiglio dei ministri e che all’art 1 dovrebbe sancire quanto segue, ovvero che: “la nuova sigaretta elettronica dovrebbe essere considerata un prodotto da inalazione non da fumo”.
Dunque si tratta di una modifica che condizionerebbe le nuove sigarette che potrebbero essere commercializzate nel corso del prossimo anno.La Philip Morris Intrenational, a tal riguardo, sostiene che si tratta di sigarette a rischio ridotto, in quanto anche se la nuova sigarette contiene lo stesso il tabacco, dall’altro però, quest’ultimo non viene bruciato ma solamente riscaldato. In ultimo, la stessa fabbrica della Philip Morris ha fatto sapere che non verranno prodotte sigarette elettroniche in Germania, ne in Svizzera dove ha sede l’azienda, ma verranno prodotte in Italia e nello specifico a Bologna.
Sarà anche un’ottima opportunità di lavoro per il nostro paese, perché offrirà circa 600 posti di lavoro.
Il Dr. Polosa non sembra d’accordo: in realtà anche in mancanza di combustione potrebbero comunque verificarsi la fuoriuscita del fumo. per quanto riguarda l'”opportunità” di 600 posti, non dimentichiamo che a forza di balzelli e restrizioni il mercato della sigaretta elettronica perderà 4000 dipendenti, a causa della chiusura dei negozi.