L’Italia può contare su molti primati, in molti settori, e può vantare talenti che ci invidiano, e purtroppo sovente ci “rubano”, da tutto il mondo.
Esperti italiani con competenze eccezionali sono a capo di imprese, istituti, fondazioni in ogni parte del globo.
Ma purtroppo la situazione della media degli studenti italiani è a dir poco imbarazzante, con lacune talmente profonde che si fa fatica a credere siano vere.
Eppure a certificarle è l’Ocse: solo uno studente su 20, in Italia, ha piena padronanza della comprensione di un testo. Il 20%. Gli altri? Non ci riescono o, se ci riescono, fanno tanta fatica.
E la cosa peggiore è che solo il 5% degli studenti sa distinguere senza problemi tra fatti ed opinioni presenti in un testo scritto.
La fotografia arriva dalla nuova indagine Ocse-Pisa, condotta su 11.785 studenti, in 550 scuole, rappresentativi di 521.223 studenti quindicenni.
Nel 2018, l’Italia rispetto alla media Ocse ha ottenuto un punteggio inferiore in lettura e scienze e in linea in matematica. La prestazione media dell’Italia è diminuita, dopo il 2012, in lettura e in scienze, mentre si è mantenuta stabile in matematica.
Il rendimento in lettura è diminuito in particolare tra le ragazze (ed è rimasto stabile tra i ragazzi) mentre il rendimento in scienze è diminuito in modo più marcato tra gli studenti con i risultati più elevati, in misura simile sia per i ragazzi sia per le ragazze.
La prestazione media in Italia è stata inferiore, tra gli altri paesi, a quella di Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Svezia e Regno Unito.