Domenica sera è stato firmato l’accordo che stabilisce l’ingresso di ChemChina nella società Pirelli che porterà l’azienda cinese a detenere la maggioranza dell’azienda italiana.
Secondo Marco Tronchetti Provera tale accordo “rappresenta una grande opportunità per Pirelli”. In merito alle critiche dei sindacalisti in numero uno della Bicocca risponde “l’approccio al business e la visione strategica (di ChemChina ndr) garantiscono lo sviluppo e la stabilità di Pirelli”.
Tra le novità, c’è il vincolo all’italianità dell’azienda: per poter spostare il quartier generale e determinare “il trasferimento a terzi della proprietà intellettuale di Pirelli” è obbligatoria una maggioranza superiore al 90% del capitale.
Gli accordi prevedono che tramite una nuova società, la Bidco, in cui saranno partecipi anche dagli attuali soci italiani di Camfin, Marco Tronchetti Provera, i soci di UniCredit e Intesa, e i russi di Rosneft.
L’offerta volge lo sguardo anche alle azioni di risparmio a 15 euro, a patto che ci sia almeno il 30% del capitale della categoria.
Tronchetti deciderà quando riquotare nuovamente la società dei pneumatici “premium” entro il termine massimo di quattro anni, se ciò non dovesse accadere, i soci italiani e russi guadagnerebbero il diritto di rivendere le loro azioni a ChemChina allo stesso prezzo dell’Opa.
La ripartizione delle quote tra i soci stabili varierà a seconda delle adesioni all’Opa. In ogni caso ChemChina non avrà meno del 50,1% e rimarrà il socio di maggioranza anche col ritorno in Borsa di Pirelli Tyre.