I parenti di moltissime vittime l’avevano già annunciato attraverso i social ed i media: avrebbero fatto di tutto per trovare eventuali responsabilità per la morte dei loro cari, vittime dell’epidemia di Covid 19 che attanaglia l’Italia dallo scorso febbraio.
Se nelle scorse settimane centinaia di denunce erano state depositate a Bergamo, la procura lombarda non è certo l’unica che sta indagando.
Proprio in queste ore la Procura di Reggio Emilia ha disposto la riesumazione di 18 salme di anziani morti a causa del coronavirus per effettuare le autopsie sui loro corpi che, sperano i pm, forniranno informazioni utili alle indagini sulle vittime nella casa di carità di Montecchio Emilia, uno dei focolai nati nella provincia reggiana che ha provocato il decesso di 23 ospiti.

Cinque persone sono indagate per omicidio colposo e delitto colposo contro la salute pubblica.
Secondo l’accusa, il focolaio si accese a causa di un anziano che, dopo essere stato ricoverato all’ospedale Franchini di Montecchio, è stato portato alla casa della carità senza che nessuno si fosse accorto della sua positività al Covid-19.
La magistratura vuole dunque accertare se vi possano essere eventuali responsabilità e negligenze collegabili con l’epidemia scatenatasi all’interno della struttura.

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