Nomofobia: nessun virus proveniente dall’estero, ma la paura, che prende quasi tutti noi, di poter trovarsi senza cellulare.
Se fino a qualche decennio fa, l’ultimo gesto prima di uscire di casa era controllare di aver preso le chiavi, ora è il cellulare quello immancabile, il fedele alleato da portare ovunque, di cui si sente la mancanza anche se lo si è lasciato in un’altra stanza.
La e no-mobile-phone è la paura compulsiva di rimanere senza telefono cellulare, di ritrovarsi senza campo o con il cellulare scarico: si era iniziato a riferirsi a questa patologia nel 2008, con delle indagini condotte fra i giovani, ma ora quasi il 66% degli utenti, tra i 169 e i 24 anni, presenta i sintomi caratteristici, quali la resistenza a spegnere il cellulare, l’incapacità di separarsene anche solo per pochi minuti, la tendenza ossessiva a controllare messaggi e notifiche di vario genere.
Una delle prime conseguenze della patologia è un calo di attenzione verso molte attività quotidiane, dal conversare, al cucinare, al guidare, con immaginabile conseguenze, fino ad arrivare ad attacchi di panico, ansia, stress.
Se il cellulare è nato per connettere le persone, sta diventando un nemico della socialità.