La finale di Coppa Italia è stato l’argomento del giorno per la vittoria del Napoli, certo, ma anche per l’Inno di Mameli.
A cantarlo è stato chiamato Sergio Sylvestre che, però, preso dall’emozione ne ha dimenticato una strofa.
Apriti cielo: il web non perdona, con tutti i suoi leoni da tastiera che lo hanno bersagliato con gli insulti più beceri, e probabilmente non si sbaglia a pensare che il colore della sua pelle abbia avuto il suo peso.
Persino Matteo Salvini lo ha attaccato: “Sbaglia l’Inno e saluta col pugno chiuso! Ma dove l’han trovato? Povera Italia”, picchia duro Salvini. E ancora, aggiunge un laconico “no comment”.
“Il pugno chiuso? Matteo Salvini dovrebbe informarsi meglio”, ha però risposto il cantante.
“Di certo non avevo dimenticato le parole, quelle le ho stampate in testa. L’emozione è stata più grande di me. Accetto le critiche, ma non tutti sanno cosa vuol dire essere un ragazzo nato con la pelle di un colore che quando la gente guarda ha subito paura, o almeno pregiudizio”, si è sfogato Sylvestre dopo la partita.