Basta un tentativo di far esplodere un ordigno in un paese qualsiasi dell’Europa e se ne parla per settimane, eppure cosa stiamo facendo per la Somalia?
Sì, perché sebbene non sia una realtà vicina a noi, decine di persone stanno perdendo la vita a causa di conflitti ed attentati terroristici, decine di persone innocenti colpite nel loro quotidiano, mentre si recano a casa, al lavoro, a scuola.
Proprio nelle scorse ore si è consumata una nuova strage: un’autobomba esplosa in un sobborgo molto trafficato di Mogadiscio, capitale della Somalia, ha causato decine di morti tra studenti e civili, almeno due gli stranieri, turchi, e centinaia di feriti.

Il bilancio provvisorio di 90 vittime, ma è destinato ad aggravarsi.
Nell’attentato terroristico di Mogadiscio diverse vittime sono bambini, ma ci sono anche molti studenti universitari, che viaggiavano su un pullman che transitava sul luogo dell’esplosione.
Lo riferisce la polizia somala, citata dai media internazionali.
L’attentatore suicida, alla guida di un’auto, si è fatto saltare in aria in una zona affollata, a un checkpoint dal quale si transita per entrare e uscire dalla capitale somala, in direzione di Afgoi.
Ricordiamo che da anni Mogadiscio è colpita da attentati terroristici, compiuti per lo più dal gruppo radicale islamista al Shabaab, alleato di al Qaida.
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