Due giorni fa la nave Alan Kurdi era entrata in acque territoriali italiane.
Già da una settimana si aspettava l’assegnazione di un porto dove sbarcare, e quindi in un tweet la Ong Sea Eye aveva tuonato: “Nonostante la soluzione diplomatica per le 88 persone salvate a bordo della Alan Kurdi, non c’è ancora l’assegnazione di un porto sicuro. Un altro capitolo buio per la fortezza Europa”.
Ma alla fine, la Alan Kurdi è arrivata al porto di Taranto.
L’imbarcazione è attraccata ed in queste ore si stanno svolgendo le operazioni di sbarco degli 88 migranti tratti in salvo nei giorni scorsi. A bordo anche 9 minori non accompagnati.
Il via libera allo sbarco della Alan Kurdi è arrivato nella giornata di sabato dal Viminale: a quel punto, la nave ha fatto rotta verso Taranto mentre nella città pugliese si predisponevano mezzi e personale di soccorso per gestire le fasi dello sbarco.
La Germania e la Francia accoglieranno 60 immigrati, il Portogallo cinque e l’Irlanda due. Ne resteranno in Italia 21.
Nel Mediterraneo intanto vi sono ancora altri 200 migranti, all’interno del mercantile Asso30, soccorsi sempre a largo della Libia.