Migliaia di persone nel mondo, per le più svariate patologie, sono costrette ogni anno a ricorrere a trapianti, ed il problema più pressante è sicuramente quello della compatibilità, cioè il cercare il donatore adatto affinchè il proprio organismo non riconosca il nuovo organo come estraneo e lo rigetti.
La rivoluzione, in particolare riguardo la donazione di midollo osseo, arriva dall’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù:sarebbe stata sperimentata con successo una nuova tecnica che permetterebbe di modificare le cellule staminali, per permettere la donazione da genitore a figlio, anche se i due soggetti non sono perfettamente compatibili.
La sperimentazione ha avuto risultati straordinari, pubblicati sulla rivista scientifica Blood: la tecnica è stata messa a punto dall’equipe del prof Franco Locatelli e presentata già lo scorso dicembre a New Orleans al Congresso della Società Americana di Ematologia.
Nonostante la tecnica presenti ancora gravi rischi di complicanze, in taluni casi anche mortali, è un’ottima opportunità per quel quasi 40% di pazienti che non riescono a trovare un donatore compatibile.