Turchia. Bloccato l’accesso ai principali social network quali Facebook, Twitter e YouTube.
Secondo Hurriyet online, i siti incriminati avrebbero diffuso le foto del rapimento di Mehmet Selim Kiraz, il procuratore rapito martedì scorso da due terroristi del Dhkp-C e rimasto ucciso durante il blitz delle teste di cuoio.
L’Access Providers Association ha ricevuto l’ordine scritto dal pm di bloccare tutti i siti contenenti quelle foto, anche se il processo è ancora in corso. Lo ha dichiarato un portavoce, Bulent Kent, all’Hurriyet online.
L’Hurryet online ha detto di aver visualizzato il documento delle autorità con l’ordine di bloccare 166 siti contenenti le foto del magistrato rapito.
Fino ad oggi questa è la misura più grande che abbiano mai adottato le autorità turche nei confronti del web.
Il giudice fu preso in ostaggio per vendicare Berkin Elvam, un ragazzo di 15 anni che durante le manifestazioni anti-governative fu colpito alla testa ad un lacrimogeno. A causa del colpo, dopo un periodo di coma, il ragazzo perse la vita.
Per ottenere una pubblica confessione degli agenti sospettati colpevoli della morte di Elvam, alcuni miliziani legati al DHKP-C, il 31 marzo, hanno preso d’assalto la sede del palazzo di Giustizia a Caglayan prendendo in ostaggio il procuratore responsabile delle indagini, che rimase gravemente ferito durante il blitz delle teste di cuoio e morì poco dopo in ospedale.
Al momento Facebook e Twitter sono tornati visibili dopo che i social hanno adempiuto all’ordine di oscurare la foto dalle proprie pagine. Per YouTube ed altri siti sono in corso dei colloqui.