Il panorama della messaggistica istantanea è in continua evoluzione, con una crescente attenzione alla privacy e al controllo dei dati personali da parte degli utenti. In questo scenario, WhatsApp, il colosso di Meta, sembra pronto a compiere un passo significativo, introducendo una funzionalità che potrebbe ridefinire il modo in cui interagiamo sull’app: i nomi utente al posto dei numeri di telefono. Una mossa che non solo mira a rafforzare la privacy, ma che ricalca da vicino l’approccio di piattaforme pioniere in questo ambito, come Signal.

Sebbene da Meta non sia ancora giunto un annuncio ufficiale, le tracce di questo imminente cambiamento sono state scovate dall’ormai noto e affidabile WABetaInfo. Il portale, specializzato nell’analizzare le versioni preliminari dell’app, ha individuato riferimenti espliciti ai nomi utente all’interno del codice di una nuova build di WhatsApp per iOS, distribuita attraverso il programma beta TestFlight. Anche se la funzione non è ancora operativa per gli utenti, l’analisi del codice suggerisce chiaramente l’intenzione di Meta di offrire un’alternativa alla condivisione obbligatoria del numero di telefono per avviare una conversazione.
Più Controllo e Privacy: L’Obiettivo di Meta
L’introduzione dei nomi utente si inserirebbe in una strategia più ampia di Meta volta a competere con applicazioni fortemente incentrate sulla privacy, come la già citata Signal. Quest’ultima, spesso elogiata da organizzazioni per i diritti digitali come l’Electronic Frontier Foundation (EFF) per il suo impegno nella protezione della comunicazione privata, permette da tempo agli utenti di connettersi tramite username, senza dover necessariamente esporre il proprio numero.
Consentendo agli utenti di WhatsApp di scegliere un identificativo unico, si aprirebbe la possibilità di conversare mantenendo celato il proprio numero di telefono, un dato sensibile che molti preferirebbero non condividere con contatti occasionali o in contesti di gruppo. Questa modifica rappresenterebbe un notevole passo avanti per la privacy e darebbe agli utenti un maggiore controllo sulle informazioni personali scambiate.
Come Potrebbero Funzionare i Nomi Utente su WhatsApp? Le Regole Emerse dal Codice
Dall’analisi del codice beta, WABetaInfo ha anche dedotto alcune delle probabili regole per la creazione di questi nomi utente. Sebbene suscettibili di modifiche prima del rilascio ufficiale, le indicazioni attuali suggeriscono che:
- I nomi utente dovrebbero essere composti esclusivamente da lettere minuscole.
- Non sarebbero ammessi numeri, punti o trattini bassi (una specifica che sembra variare leggermente rispetto a leak precedenti, indicando un possibile affinamento delle regole).
- Non potrebbero iniziare con la sequenza “www“.
- Non potrebbero terminare con un nome a dominio (es. “.com”, “.it”).
- La lunghezza dovrebbe essere compresa tra i 3 e i 30 caratteri.
Un dettaglio particolarmente interessante e potenzialmente rivoluzionario è che, secondo le scoperte, il nome utente sarebbe visibile di default alle persone non presenti nella propria rubrica, sostituendo di fatto la visualizzazione del numero di telefono in tali circostanze. Questo rafforzerebbe ulteriormente l’anonimato iniziale.
Implicazioni per la Sicurezza e Prospettive Future
Sebbene l’introduzione dei nomi utente sia primariamente una misura a favore della privacy, è importante ricordare che la sicurezza online richiede un approccio olistico. Come evidenziato da diverse testate specializzate in tecnologia, ad esempio Wired o TechCrunch nelle loro analisi sulle truffe online, nessuna piattaforma è immune da rischi. Pertanto, anche con i nomi utente, sarà fondamentale mantenere alta la guardia contro tentativi di frode o phishing, un monito costante per tutti gli utenti digitali.
Al momento, non è ancora dato sapere quando – e se in via definitiva – questa funzionalità verrà implementata su larga scala per tutti gli utenti di WhatsApp. Tuttavia, la sua presenza nel codice beta è un segnale forte dell’interesse di Meta a percorrere questa strada. L’adozione dei nomi utente non solo allineerebbe WhatsApp a standard di privacy più elevati, ma risponderebbe anche a una crescente domanda di anonimato e controllo da parte della sua vasta utenza globale.

Giornalista digitale appassionata di innovazione, scienza e cultura streaming. Laureata in comunicazione scientifica, scrive articoli chiari e approfonditi su tecnologie emergenti, servizi digitali e curiosità dal mondo della ricerca. Con uno stile diretto e accessibile, cerco di rendere comprensibili anche i temi più complessi, unendo precisione giornalistica e passione per il futuro. Su questo sito esplora ogni giorno il punto d’incontro tra scienza, tecnologia e intrattenimento.