Ieri presso la Cappella del Tesoro di San Gennaro non si è compiuto il miracolo della liquefazione del sangue patrono della città partenopea, nonostante le preghiere dei fedeli napoletani il sangue del santo non si è sciolto.
La sostanza contenuta nell’ampolla, compie solitamente il miracolo due volte all’anno, il 19 settembre, il primo sabato che precede la prima domenica di maggio e il 16 dicembre, il così detto “miracolo laico”.
La credenza popolare vuole che quando il sangue non si scioglie è un segnale negativo, simbolo di cattivi presagi. Il sangue non si sciolse nel settembre del 1943 e i nazisti invasero la città non si è sciolse neanche il 19 settembre del 1973 e in città scoppio l’epidemia di colera e anche nel 1980, anno del terremoto in Irpinia il sangue di San Gennaro non si sciolse.
Il Monsignor Vincenzo De Gregori, che ha dato la notizia che non si era liquefatto il sangue ha detto: “c’è un piccolo velo in superficie, ma allo stato attuale non si può parlare di prodigio”. Prima di riporre l’ampolla nella teca per tranquillizzare i fedeli, ha aggiunto: “Non dobbiamo pensare a sciagure e disgrazie. Noi siamo uomini di fede e dobbiamo continuare a pregare”.