Da molti anni ormai la malaria non è più una malattia letale: anche nei paesi tropicali, dove i contagi sono migliaia ogni anno, con una giusta terapia si riesce a guarire in poco tempo, senza nessuna conseguenza per la propria salute.
Ma la malattia deve però essere diagnosticata, per poter procedere con la giusta terapia, e proprio una mancata diagnosi è costata la vita a una giornalista 44 enne.
La giornalista e insegnante Loredana Guida è morta la notte scorsa dopo avere contratto la malaria in Africa. La donna da una settimana era ricoverata al reparto di rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.

La Guida dopo Capodanno aveva fatto un viaggio in Nigeria con alcuni amici: lì avrebbe contratto la malattia.
Quando è tornata nel nostro paese ed ha accusato i primi sintomi si è recata in ospedale, ma i medici non sono riusciti ad arrivare alla diagnosi.
“La paziente – ha detto Antonello Seminerio, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio – è arrivata una prima volta al pronto soccorso il 15 gennaio, alle ore 11,40 circa. Dopo circa 4 ore è stata visitata e presa in carico con un codice verde. Aveva febbre alta, sono stati eseguiti degli esami di routine. Però poi la paziente ha firmato le proprie dimissioni ed è andata via – ha spiegato il direttore -. E’ ritornata dopo 5 giorni ma era già in coma, in condizioni critiche ed è stata quasi subito ricoverata in Rianimazione. Ci siamo confrontati anche con centri specialistici a Palermo soprattutto e a Roma per seguire i protocolli terapeutici previsti in questi casi”.
La Procura ha immediatamente disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche in ospedale e l’esame autoptico.