A 74 anni è una leggenda e sfila per ben due volte sul red Carpet della Mostra del Cinema di Venezia: Al Pacino è presente alla Mostra con ben due film, The Humbling di Barry Levinson, presentato fuori concorso e Manglehorn di David Gordon Green, in gara invece per il Leone d’oro.
Mentre a Venezia sfila con un taglio punk e occhiali a specchio, in entrambi i film interpreta un anziano depresso con problemi d’amore, un attore disoccupato a cui una donna omosessuale sconvolge la vita nel primo, un fabbro solo e malinconico che ha solo una gatta a fargli compagnia nel secondo.
Al Pacino a Venezia coglie anche l’occasione per raccontarsi un po, è un fiume in piena: non ha mai pensato di mollare il suo lavoro che ama, non ha conosciuto la depressione ma la tristezza di vivere si, rimpiange i tempi dell’Actor’s Studio come tempio di sperimentazione, ma per fortuna non ha conosciuto la degenerazione odierna di Hollywood, avendo sempre lavorato a New York.
Infine il rapporto coi nuovi personaggi che ha interpretato: personaggi universali che aiutano a capire come la vecchiaia sia l’età in cui si rimpiange di aver perso molte opportunità e molto spesso l’incapacità di liberarsi del proprio passato, anche se ingombrante.