Gli investigatori indagheranno a fondo per capire le motivazioni di quello che da subito è stato chiaro essere stato un atto doloso, ma di certo eventuali spiegazioni non potranno ridare la vita a quegli eroi che, durante lo svolgimento del loro lavoro, ne sono rimasti incolpevoli vittime.
La terribile vicenda ha avuto luogo ad Alessandria: una esplosione avvenuta nella notte tra lunedì e martedì in un edificio a Quargnento ha provocato la morte di tre vigili del fuoco.
Il più giovane delle vittime è Antonio Candido,32 anni, di Albenga ma nato a Reggio Calabria. Concittadino e collega la seconda vittima, Marco Triches di 38 anni, che si trovava nella cascina quando c’è stato il crollo. Matteo Gastaldo, 46 anni, invece è l’ultimo ad essere estratto dalle macerie.
Feriti altri due loro colleghi e un carabiniere che per fortuna, come ha riferito il portavoce dei pompieri Luca Cari, “non sono gravi”.
A
quanto pare si è trattato di un atto doloso, dato
che sono stati trovati inneschi sulle bombole di gas e timer per
comandare le esplosioni a distanza.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti che indagano sull’esplosione non si esclude, secondo quanto appreso dall’ANSA, quella di dissidi tra il proprietario dell’abitazione e il figlio, così come la pista legata al risarcimento assicurativo.
L’ultima ipotesi spuntata è choc: i vigili del fuoco potrebbero aver perso la vita dopo essere stati attirati in una trappola.