Dire che questo sia un periodo nero per Alitalia è un eufemismo: non solo per tenerla in piedi il governo ha dovuto varare un nuovo prestito ponte da 400 milioni che probabilmente non verrà mai rimborsato, ma i conti continuano ad essere in profondo rosso e soprattutto non si riesce a trovare un acquirente o una cordata per salvarla.
Proprio nelle scorse ore è stato nominato un nuovo commissario straordinario, che dovrà cercare di far meglio dei suoi tre predecessori, e molto probabilmente agirà tagliando costi e quindi personale.
Una prospettiva ben poco rosea per le centinaia di dipendenti dell’ex compagnia di bandiera, che quindi hanno deciso di incrociare le braccia.
“Confermato venerdì 13 lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto aereo che interesserà piloti, assistenti di volo e personale di terra di Alitalia e di tutte le compagnie aeree che operano in Italia, delle società di gestione aeroportuale, di handling e di catering“, proclamano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, “per il perdurare della crisi Alitalia, una riforma del comparto che intervenga nella concorrenza tra imprese, norme specifiche contro il dumping contrattuale e il finanziamento strutturale del Fondo di solidarietà di settore“.
Su Alitalia, sottolineano le organizzazioni sindacali, “permangono immutate tutte le problematiche che hanno determinato la crisi della principale compagnia italiana” e non ci sono “al momento certezze“.
In particolare, i sindacati puntano il dito sull’applicazione della cassa integrazione straordinaria. Proprio nelle scorse ore la compagnia aerea ha proposto di estendere per altri tre mesi la cassa integrazione straordinaria in scadenza il 31 dicembre, fino al 23 marzo 2020, per 1.180 addetti.