Una delle piaghe maggiori che il nostro paese è costretto a fronteggiare è quella dell’evasione fiscale: già l’economia è ferma al palo, e a questo vanno aggiunti milioni e milioni di fatturato che sfuggono ai controlli, e quindi neppure un euro finisce nelle casse statali, per poter andare a finanziare i servizi essenziali del nostro paese.
Il governo da anni sta mettendo in campo misure diversificate per combattere l’evasione, ma ad oggi i risultati non sono soddisfacenti.
Ed in queste ore arriva anche il monito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che rispondendo a una domanda di studenti ospiti al Quirinale ha detto: l’evasione fiscale “è una cosa davvero indecente, perché i servizi comuni, la vita comune è regolata dalle spese pubbliche. Se io mi sottraggo al mio dovere di contribuire sto sfruttando quello che gli altri pagano, con le tasse che pagano”.
“E questa è una cosa di particolare gravità. L’evasione fiscale è calcolata nell’ultimo documento ufficiale dell’anno passato circa 119 miliardi di euro: una somma enorme. Se scomparisse, le possibilità di aumentare pensioni, di aumentare stipendi, di abbassare le tasse per chi le paga, e così via, sarebbero di molto aumentate. Per questo, anche lì il problema è di norme, di interventi, di controlli, di verifiche – che stanno dando qualche risultato – ma è soprattutto di cultura e di mentalità, di capire che in un’associazione, in una società, in una convivenza, se non si contribuisce tutti allo sforzo comune, c’è chi lo fa con onestà e c’è chi lo fa sfruttando quanto gli altri fanno. E questo non è giusto”, ha chiosato.