Il lavoro nobilita l’uomo, certo, o quantomeno fornisce i mezzi per vivere dignitosamente ma, in Italia, il lavoro troppo spesso uccide anche.
È sempre più lunga infatti la lista delle cosiddette morti bianche, quelle che appunto accadono sul luogo di lavoro, per disgrazia ma anche per insufficienti misure di sicurezza e protezione.
Un operaio di 44 anni, Diouf Galiou, è morto in un incidente sul lavoro in una ditta per la lavorazione dei metalli a Bellusco, in provincia di Monza e Brianza.
Secondo una prima ricostruzione, intorno alle cinque di ieri mattina, l’uomo è caduto in un forno spento.

Sul posto sono subito giunti carabinieri e 118, ma il personale del soccorso ha solo potuto constatare il decesso dell’uomo. Sarebbe stata la caduta da diversi metri e i conseguenti traumi a causare il decesso dell’operaio.
Sul posto, oltre ai soccorritori del 118, sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Monza e i carabinieri del comando provinciale brianzolo, a cui spetterà ricostruire quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità.
Sulla tragedia si è espresso il segretario della Cgil Monza Brianza Giulio Fossati: «Ancora una volta la fine del mese di febbraio, come l’anno scorso, segna l’inizio di una conta spietata che rappresenta il nostro mondo del lavoro e la nostra percezione della sicurezza sul lavoro. Oggi contiamo il primo morto sul luogo di lavoro nella nostra Provincia e pretendiamo che la conta si fermi qui. Uno è già troppo!».