Eppure ci siamo passati attraverso la dittatura, ed anche in anni relativamente recenti: l’Italia ha subito il ventennio fascista e ne è uscita distrutta e lacerata, con alcune feriti che ancora oggi non si sono completamente rimarginate.
Proprio per questo dovremo combattere e desiderare solo la democrazia, ed invece i dati dell’ultima ricerca condotta dal Censis sono ben poco edificanti.
Nello specifico, il Censis nell’ultimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese rileva che per il 48% degli italiani ci vorrebbe “un uomo forte al potere” che non debba preoccuparsi di Parlamento ed elezioni.
Sono quindi 8 milioni gli italiani pessimisti assoluti, già convinti che la democrazia liberale abbia i giorni contati e che a sostituirla sarà una qualche forma di regime autoritario.
Lo stato d’animo dominante tra il 65% degli italiani è l’incertezza. Dalla crisi economica, l’ansia per il futuro e la sfiducia verso il prossimo hanno portato anno dopo anno ad un logoramento sfociato da una parte in “stratagemmi individuali” di autodifesa e dall’altra in “crescenti pulsioni antidemocratiche”, facendo crescere l’attesa “messianica dell’uomo forte che tutto risolve”.
Probabilmente a far disamorare gli italiani del sistema politico è anche l’incertezza per il sistema previdenziale, verso il quale aumenta il risentimento. Per il 45,2% degli italiani l’età pensionabile non deve seguire l’andamento della speranza di vita, mentre per il 43,2% speranza di vita ed età del pensionamento devono camminare insieme.
Il 69,8% degli italiani, inoltre, è convinto che nell’ultimo anno siano aumentati gli episodi di intolleranza e razzismo verso gli immigrati, con valori più elevati al Centro (75,7%) e al Sud (70,2%). Per il 58% degli intervistati cresce anche l’antisemitismo.