Così come non basta un solo giorno per cantare vittoria dinanzi al calo di contagi o di morti, così non basta una sola giornata in controtendenza per cadere nelle sconforto, ma di certo la giornata di ieri ed i dati che ha portato è stata pesantissima per tutti, per gli esperti, per i medici, per tutti noi che ci avviamo verso la conclusione della terza giornata di quarantena e non vediamo la fine.
Nella giornata di ieri sono infatti 8.215 i morti in Italia a causa del coronavirus, con un aumento rispetto a mercoledì di 712. Mercoledì l’aumento era stato di 683. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Sono invece complessivamente 62.013 i malati in Italia, con un incremento di 4.492. Il numero complessivo dei contagiati, compresi vittime e guariti, ha raggiunto gli 80.539.

Il trend in calo delle persone attualmente positive al coronavirus in Italia si è quindi fermato. Se per 4 giorni di seguito era stato in costante calo, è purtroppo tornato a crescere.
Particolarmente negativa continua ad essere la situazione in Lombardia, dove sono 34.889 le persone positive al coronavirus, con un aumento di 2.543 casi in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 4.861, con un aumento di 387 vittime.
Anche se il dato oggi è in aumento non vuol dire che ci sia un’accelerazione: “E’ importante – spiega il coordinatore del comitato tecnico-scientifico Agostino Miozzo – che ci sia un rallentamento della curva, ma non possiamo aspettarci un’improvvisa diminuzione. Dobbiamo osservare nei prossimi giorni gli effetti delle decisioni prese”
Continua Miozzi: “Stiamo già analizzato la ragione del piccolo incremento di oggi. L’ipotesi è che ci sia stato un accumulo di risultati di tamponi fatti nei giorni precedenti. Ma la cosa importante è la velocità di incremento della curva che apparentemente sembra rallentare”.