Che non sarebbe stato approvato senza lotte intestine tra i vari schieramenti politici e addirittura in seno alla stessa coalizione di governo era cosa attesa e risaputa, ma almeno il risultato è stato portato a casa: ieri sera, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Documento di economia e finanza.
Confermati i programmi di governo: nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva”, secondo quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi al termine del Cdm.
Saltata la conferenza stampa, proprio per l’atmosfera tesissima che si è respirata nei trenta minuti circa che è durata la riunione, col ministro dell’Economia Tria che ha immediatamente lasciato la sede della presidenza.
Come scrive l’Adnkronos, oltre ad essere slittata la conferenza stampa, il ministro dell’Economia avrebbe poi chiaramente detto che la flat tax deve essere fatta con criteri precisi, ben definiti e circoscritti, altrimenti si bloccano le clausole per l’aumento dell’Iva: portare avanti entrambe le partire costerebbe 30-40 miliardi.
Grazie alla riduzione di spesa già prevista e alla solidità dell’impianto della Legge di Bilancio, il deficit di quest’anno dovrebbe attestarsi al 2,4% del pil, sia nel quadro programmatico che in quello tendenziale, per poi avviare un percorso di graduale riduzione che dovrebbe portarlo all’1,5% nel 2022.
La crescita per il 2019 è fissata allo 0,2%, si legge in una nota diffusa dalla presidenza del Consiglio.