Il Tribunale di Varese ha deciso di riaprire il caso Giuseppe Uva, l’operaio 43enne morto in circostanze misteriose il 14 giugno 2008 dopo essere stato condotto in caserma. Respinta quindi la richiesta di archiviazione dei pm Agostino Abate e Sara Arduini, mentre è stata accolta la domanda della famiglia Uva che chiedeva nuove indagini.
L’accusa per gli imputati, 8 uomini delle forze di polizia e carabinieri, è di omicidio preterintenzionale e altri reati minori. Il medico che ha soccorso Uva è stato prosciolto da ogni accusa, quindi bisognerà scavare a fondo per capire bene cosa è successo in quelle tre ore in cui Uva è rimasto nella caserma dei carabinieri dopo essere stato fermato.
Il caso è stato riaperto dopo la deposizione di Alberto Biggioggero, amico di Giuseppe Uva ed unico testimone di quella maledetta notte. L’uomo è stato ascoltato solo poche settimane fa, anche se più volte nel corso degli anni ha chiesto di essere ascoltato ma invano.
Biggioggero ha dichiarato che nella caserma c’era un viavai di carabinieri e poliziotti, e sentiva in una stanza le urla strazianti di Giuseppe. E’ ora di fare luce su questa torbida vicenda.