E’ morta in India a sessantasei anni Aruna Shanbaug, la causa della morte sono delle complicazioni subentrate dopo una polmonite.
La notizia letta così non è da prima pagina, ma la donna indiana è morta dopo essere stata per ben quarantadue anni in coma.
Era il 1973, quando venne violentata e picchiata da un inserviente mentre svolgeva il turno di notte come infermiera presso l’ospedale Kem di Munbai, stesso nosocomio dove dopo questo lunghissimo stato vegetativo è morta.
Dal giorno della violenza subita, Aruna non si era più svegliata dal coma e il suo cervello aveva subito dei danni irreversibili dopo l’atroce violenza subita.
L’aggressore di Aruna l’aveva legata a un letto con un collare per cani introno al collo, che le aveva impedito che il sangue affluisse al cervello. Dieci ore di agonia che l’hanno ridotta in uno stato vegetativo dal quale è uscita solo con la morte dopo questi lunghissimi anni.
Il suo è stato un caso a lungo dibattuto per il quale la Corte suprema indiana aveva rifiutato la “dolce morte”. Sulla sua triste storia aveva scritto un libro la scrittrice e giornalista indiana Pinki Virani e proprio lei si era battuta per ottenere l’eutanasia per Aruna, che non è riuscì ad ottenere. Alla notizia della morte dell’infermiera indiana, la scrittrice ha dichiarato: “Aruna era parte della mia famiglia nel mio cuore non mi sento triste perché “per fortuna” la morte dell’infermiera è finalmente arrivata.”