Quest’anno il conto alla rovescia per il nuovo anno è già iniziato, e c’è un motivo in più: proprio il 1 gennaio arriva nelle sale l’ultima fatica cinematografica di Checco Zalone.
Zalone, uno dei pochi registi che riesce a raccogliere milioni di euro come se nulla fosse, che riesce a portare nelle sale gente di tutte le età e le estrazioni sociali, come ormai nemmeno i grandi nomi del panorama mondiale riescono più a fare.
Il film si intitola “Tolo Tolo” ed il trailer ha già alzato un polverone. Sebbene si sa che il video non ha nulla a che vedere con la pellicola, è già stato tacciato di razzismo, per la canzone, “L’immigrato”, che appunto viene cantata e di cui evidentemente non viene colta l’ostentata ironia.
Se ne sono dette di tutti i colori in questi giorni ma nonostante il comico abbia detto al Corriere della Sera di non aver creato ad hoc un film contro gli immigrati e nonostante abbia spiegato chiaramente che nel suo film c’è satira e ironia, i soliti continuano a definirlo razzista.
Tanto che il produttore Pietro Valsecchi, nella presentazione della pellicola a Roma, ha dovuto spiegare:
“Tolo Tolo non è un film su persone che cercano un futuro diverso, ma semplicemente un futuro. Mette in scena la realtà contemporanea con il sorriso e con un tocco magico e poetico“.
“Non è stato semplice raccontare questa storia – continua il produttore della Taodue Film – il problema era trovare la quadra, Luca era alla sua prima regia e serviva quel tocco magico per mettere in scena la realtà contemporanea. Brecht diceva che bisogna essere seri sulle cose ridicole e ridere sulle cose serie. Sono contento di aver fatto questo grande film e di aver tenuto a battesimo Luca per questa grande avventura“.
E Zalone ha aggiunto:
“Il trailer non c’entra niente con il film e ci aspettavamo di destare qualche polemica anche se non fino a questo punto. Non mi aspettavo di essere sulle prime pagine dei giornali e oggetto di dibattito nei talk show. Francamente mi son anche un po’ stancato e dopo tre giorni non ho seguito più“.
Ed alla fine ha dovuto chiarire che non si tratta di una pellicola contro Salvini:
“Tutto è politica – chiosaZalone -. Io non mi metto a fare un film contro Salvini. È un film poetico, c’è dentro una grande realtà. Secondo me Salvini è l’espressione della gente e la gente si sentirà chiamata in causa“.