Il Ministro degli Esteri ha parlato della questione attentati in un’intervista a La Repubblica.
Paolo Gentiloni, Ministro degli Esteri, ha discusso a lungo durante un’intervista al quotidiano La Repubblica, riguardo ai possibili futuri movimenti dell’Isis in particolar modo sul nostro territorio, il pericolo è sempre dietro l’angolo ma non è detto sia imminente.
“In Siria stiamo seguendo due esercizi politici molto delicati: si tende a mettere d’accordo i Paesi del gruppo di Vienna su quali siano i gruppi terroristici e, con l’Onu, si devono individuare i gruppi anti-Assad che in gennaio dovrano partecipare al negoziato con esponenti del regime siriano. Il via al negoziato porterà a un cessate il fuoco. In Libia, invece, serve un cambio di passo: la nascita di un governo col massimo del sostegno possibile”.
Se i jihadisti vogliono colpire ancora questo non vuol dire che questo debba accadere a stretto giro, per il momento l’allerta degli 007 italiani è stata lanciata, la guardia resta altissima per i possibili futuri sviluppi dopo le minacce di Al Baghdadi.
Come conferma lo stesso Ministro, intervenendo proprio sul leader e “autoproclamato” califfo dello Stato Islamico: “Vuole esibire forza in un momento che invece è di vera difficoltà militare. La sfida sarà lunga, lo sappiamo”.
Idee più caute da parte del Ministro dell’Interno Angelino Alfano che intervenendo sulla questione ha chiosato: “Non esiste il rischio zero. Mai sottovalutare nulla, ma non possiamo nemmeno farci paralizzare“.