Qualche giorno fa tutti i giornali e i siti web nostrani hanno rilanciato una bizzarra notizia: a Lanciano un arzillo novantaseienne, ex finanziere, ha chiesto e ottenuto il divorzio dalla moglie di quarantuno anni più giovane. Divorzio chiesto e ottenuto perché la moglie non gli ha mai permesso, almeno così ha sempre sostenuto il 96enne, di avere rapporti intimi.
La storia di questo nonnino è molto più complessa, dato che l’uomo era stato raggirato 8 anni prima, quando era stato condotto in municipio con una scusa dalla “moglie”, che invece lo aveva fatto firmare le nozze, per poi riportarlo in ospizio e godersi presto la sua cospicua eredità.
Non potendo chiedere la “simulazione di matrimonio”, l’avvocato del nonnino ha trovato questo cavillo del matrimonio non consumato ed è riuscito a tutelare il suo assistito.
Ma la storia ha fatto venire alla mente tante storie analoghe: negli anni tantissime coppie hanno chiesto l’annullamento del proprio matrimonio per non averlo consumato, e sicuramente sovviene alla mentre, tra le altre, la richiesta di Valeria Marini nei confronti del suo ultimo ex marito.
Strano ma vero, i matrimoni senza rapporti intimi sono molto più comuni di quanto si pensi.
Secondo un articolo di qualche anno fa del New York Times, è stato stimato che almeno il 15% delle coppie sposate non ha avuto rapporti sessuali nell’ultimo anno.
E in Italia, secondo i dati del 2014 dell’Ami (Associazione Matrimonialisti Italiani), il 30% delle coppie sposate da almeno 15 anni non fa attività sessuale o comunque lo fa in modo molto sporadico.
Il perché è molto variegato
Ci sono coppie che decidono di rimanere illibate fino al matrimonio, ma anche dopo che si sono sposate nella loro vita sessuale manca qualcosa: coccole, carezze, talvolta preliminari, ma non si arriva mai alla penetrazione. Una condizione in cui la verginità è forzata e non è più una scelta.
Un’educazione severa aggrava il tutto: la verginità conservata fino al matrimonio e l’atto sessuale considerato unicamente a scopo riproduttivo e non giocoso è un grande ostacolo alla costruzione dell’armonia di coppia. Per queste coppie i rapporti intimi non sono soddisfacenti, ma qualcosa di facilmente rinunciabile.
Ci sono matrimoni mai consumati perché in realtà sposarsi è solo stata una scelta di comodo per nascondere la propria omosessualità, ma non si ha avuto il coraggio di ammetterlo a se stessi e agli altri.
In tanti casi non è una scelta ma una problematica fisica a provocare l’astinenza: le cause più comuni sono dispareunia e dolore vaginale o impotenza.
La vita intima risente anche della precarietà sociale che ha avuto delle conseguenze sul modo in cui uomini e donne si relazionano. Uomini e donne hanno paura di fare delle scelte emotive, di entrare in una relazione in modo profondo e preferiscono che anche la vita di coppia resti precaria.
Eppure i rapporti intimi rappresentano un aspetto molto importante in quanto non costituisce solamente uno strumento di procreazione, ma, soprattutto, manifestazione di un sentimento, soddisfacimento delle pulsioni e dei desideri.
Chiudiamo quindi ricordando che il matrimonio non consumato, ossia il matrimonio privato della sfera fisica, è causa di annullamento del vincolo anche presso il tribunale ecclesiastico.
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